I libri del Corriere della Sera
Note su Hiroshima di Kenzaburo Oe
Uscita Nº 5 del 05/08/2025
Periodicità: Aperiodico
Editore: RCS MediaGroup
Il prodotto è prenotabile
€ 9,90
Descrizione
Alle 8:15 del 6 agosto 1945, un aereo statunitense sgancia un ordigno nucleare sulla città di Hiroshima, e da quel momento il mondo cambia per sempre. E quando cambia il mondo, cambia anche la lingua: i giapponesi coniarono il neologismo hibakusha (letteralmente «coloro che sono stati colpiti dal bombardamento») per indicare coloro che scamparono ai bombardamenti di Hiroshima e Nagasaki e che furono colpiti in modo più o meno grave dalle radiazioni atomiche. Il termine si scrive con tre caratteri cinesi che significano rispettivamente «ricevere, subire» (hi); «scoppio», «esplosione» (baku); «persona» (sha), e serviva a evitare il più possibile espressioni come «sopravvissuti» o «superstiti» che, mettendo l’accento sui vivi, potevano apparire offensive nei confronti dei morti.
In questo commovente ricordo, Kenzaburō Oe è testimone dell’universo degli hibakusha, delle loro parole e dei loro silenzi, e insieme dei valorosi sforzi compiuti in quei terribili momenti, e negli anni a venire, dai medici che si confrontavano con le conseguenze ignote dell’esposizione alle radiazioni. Denuncia con forza l’enormità della devastazione compiuta, ma allo stesso tempo dà vita a un ritratto straordinariamente dolce e sensibile della gente di quella città distrutta.
Nasce così, dalle pagine di questo libro, un accorato e fermo atto d’accusa contro il proliferare delle politiche nucleari, e contro ogni tipo di violenza.
In questo commovente ricordo, Kenzaburō Oe è testimone dell’universo degli hibakusha, delle loro parole e dei loro silenzi, e insieme dei valorosi sforzi compiuti in quei terribili momenti, e negli anni a venire, dai medici che si confrontavano con le conseguenze ignote dell’esposizione alle radiazioni. Denuncia con forza l’enormità della devastazione compiuta, ma allo stesso tempo dà vita a un ritratto straordinariamente dolce e sensibile della gente di quella città distrutta.
Nasce così, dalle pagine di questo libro, un accorato e fermo atto d’accusa contro il proliferare delle politiche nucleari, e contro ogni tipo di violenza.