I libri del Corriere della Sera

Il testamento di Lenin di Luciano Canfora

Uscita Nº 2 del 06/05/2025

Periodicità: Aperiodico

Editore: RCS MediaGroup

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Descrizione

La politica è fatta di falsificazioni, tradimenti, lotte per il potere senza esclusione di mezzi. Il cosiddetto Testamento di Lenin riassume in modo straordinario questi aspetti. Già in precarie condizioni di salute, tra il dicembre del ’22 e il gennaio del ’23, il leader bolscevico compose una lettera al Congresso con la clausola che fosse letta solo dopo la sua morte. Un documento formalmente e sostanzialmente ambiguo, nelle cui pieghe si annidano le sue ultime volontà riguardo alla successione al vertice del Partito. E proprio perché ambiguo, tale documento fu impugnato dai potenziali candidati nel tentativo di trarne un vantaggio, diventando così un elemento determinante nello scontro politico che si era aperto già prima della morte di Lenin, polarizzandosi sulle figure di Stalin e Trockij. Un giudizio su Stalin, Trozki, Zinovief e Kamenef: tutti diseredati titolò il Corriere della Sera. E coglieva il punto: in quel testo si tracciava un profilo a somma zero di tutti i principali dirigenti, scrive Canfora. Perché Lenin agì in questo modo? Perché, dopo aver indicato nella scissione il principale pericolo per il Partito, creò le condizioni perché quella scissione si verificasse? L’investigazione di Canfora cerca una risposta a questi interrogativi facendo parlare il Testamento attraverso fonti di prima mano: ne ricostruisce la genesi e le varianti, ne segnala le sottili ma evidenti manipolazioni, ne segue le tracce mentre le varie versioni si diffondono nella stampa internazionale, con le connesse edizioni lacunose e traduzioni forzate, per concludere che raramente un documento ha avuto una storia testuale così inquinata e falsificatrice.
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