I libri del Corriere della Sera
Volevo fare il giornalista di Andrea Purgatori
Uscita Nº 1 del 14/11/2023
Periodicità: Aperiodico
Editore: RCS MediaGroup
Il prodotto è disponibile
15,50 €
Descrizione
Questo libro ripercorre, attraverso le sue inchieste e i suoi articoli principali, la straordinaria avventura professionale di un protagonista del giornalismo italiano. Dagli esordi come cronista nella Roma del delitto Pasolini e delle rivolte dei movimenti extraparlamentari e studenteschi, al lavoro investigativo nel drammatico quinquennio nero (1978-83): il rapimento e l’esecuzione di Aldo Moro; gli omicidi a Roma del magistrato Riccardo Palma, responsabile degli istituti di prevenzione
e pena, Qui Brigate rosse. Abbiamo giustiziato Palma Riccardo, servo delle multinazionali» fu la prima rivendicazione, e del giudice Mario Amato, freddato alla fermata dell’autobus da due terroristi dei Nar (Nuclei armati rivoluzionari); la nomina del generale Carlo Alberto dalla Chiesa a prefetto di Palermo, per dare una risposta pronta e risoluta alla guerra di mafia nella città: sarà ucciso pochi mesi dopo insieme alla moglie e all’agente della scorta; l’attentato al Papa; il caso della scomparsa di Emanuela Orlandi e ovviamente quella che per Andrea Purgatori fu l’inchiesta della vita, la strage di Ustica, l’ostinata battaglia combattuta contro i depistaggi e il muro di gomma, che riuscì a sfondare grazie al fiuto, al talento e alla determinazione del giornalista che non ha mai scelto il quieto vivere.
Il titolo del libro è tratto da un dialogo tra Giancarlo Siani, giornalista napoletano ucciso dalla camorra, e il suo direttore, che lo invita a lasciar perdere le inchieste scomode, perché Gianca’ questo non è un paese per giornalisti-giornalisti, questo è nu paese per giornalisti-impiegati, dal film di Marco Risi Fortapàsc, del quale Andrea Purgatori fu cosceneggiatore.
Queste pagine, a cura di Paolo Conti, amico storico e collega di Purgatori, rappresentano l’eredità più pura e più vera di un maestro scomparso troppo presto, che già ci manca moltissimo.
Il titolo del libro è tratto da un dialogo tra Giancarlo Siani, giornalista napoletano ucciso dalla camorra, e il suo direttore, che lo invita a lasciar perdere le inchieste scomode, perché Gianca’ questo non è un paese per giornalisti-giornalisti, questo è nu paese per giornalisti-impiegati, dal film di Marco Risi Fortapàsc, del quale Andrea Purgatori fu cosceneggiatore.
Queste pagine, a cura di Paolo Conti, amico storico e collega di Purgatori, rappresentano l’eredità più pura e più vera di un maestro scomparso troppo presto, che già ci manca moltissimo.