Le origini, la storia e i personaggi dei Puffi

Le origini, la storia e i personaggi dei Puffi

Dal fumetto alla serie animata


I Puffi sono tra i personaggi dei cartoni animati più famosi e amati di sempre. Pochi conoscono, però, la curiosa storia editoriale che ha portato alla loro creazione. Scopriamola insieme.

La vera storia dei Puffi


Il nome originale dei Puffi è “Les Schtroumpfs” in francese e “The Smurfs” in inglese. Questi simpatici personaggi sono stati ideati dal fumettista belga Peyo. L’idea nacque casualmente: nel 1958 il disegnatore si trovava a cena con alcuni amici e chiese a uno di loro di passargli la saliera, oggetto del quale sul momento non ricordava il nome. Come raccontò in seguito, a quel punto disse: “Passe-moi le… schtroumpf!”, ossia letteralmente “Passami… il puffo!”, coniando di fatto un nuovo termine che in italiano è stato tradotto, appunto, come “puffo”. La parola generò ilarità tra i commensali, che continuarono a scherzarci coniando anche il termine “puffare”, divenuto un verbo tipicamente usato dai Puffi per indicare potenzialmente qualsiasi azione.

Quel giorno Peyo ebbe l’idea di mettere a frutto questa curiosa invenzione e inserì dei nuovi personaggi, i Puffi per l’appunto, nel fumetto al quale già lavorava, intitolato “John e Solfamì”: questi erano rispettivamente i nomi di uno scudiero e di un buffone di corte, i protagonisti della storia. In un episodio, Solfamì suona un flauto a sei fori ed evoca così i Puffi. I piccoli omini blu fecero poi diverse apparizioni in questo fumetto, fino a diventare i protagonisti di una storia autonoma che debuttò nel 1959 nel numero 1107 di “Le Journal de Spirou”, un settimanale di fumetti belga. Il primo racconto si intitolava “I Puffi neri”: in seguito uscirono in totale tredici volumi delle storie dei Puffi e, dopo la morte di Peyo, suo figlio continuò la serie, scrivendo la sceneggiatura, mentre sua madre Nine lavorava alle tavole.

Il successo dei Puffi fu tale che questi personaggi divennero poi i protagonisti di una prima serie animata in bianco e nero nel 1961 e poi della successiva serie della Hanna-Barbera Productions negli anni ’80-’90, il famoso cartone animato che tutti conoscono. Successivamente, sono stati realizzati anche alcuni cortometraggi e film, tra i quali i più recenti sono “I Puffi” del 2011, “I Puffi 2” del 2013 e “I Puffi – Viaggio nella foresta segreta” del 2017.

Chi sono i Puffi


I Puffi di Peyo sono delle creature antropomorfe, alte pochi centimetri e dalla carnagione blu. Tutti indossano dei pantaloni bianchi e un berretto bianco, tranne Grande Puffo, i cui abiti sono invece di colore rosso. I puffi sono tutti uguali, alcuni di loro si possono distinguere per dei piccoli particolari o degli accessori che denotano la loro personalità oppure indicano il loro mestiere. Tutti i puffi, inoltre, hanno 100 anni di età, tranne Grande Puffo che ne ha 542.

Quanti sono i puffi?


Alla loro prima apparizione nel fumetto “John e Solfamì” i puffi erano in totale 99. In seguito, sono stati introdotti nuovi personaggi e quindi il numero è aumentato. In particolare, il centesimo puffo è nato dal riflesso nello specchio di Puffo Vanitoso colpito da un fulmine.

Il villaggio dei puffi


Il villaggio dei puffi si trova in una foresta ed è però invisibile agli occhi umani. L’ambientazione ricorda l’epoca medievale: le case dei puffi sono molto piccole e a forma di fungo, di colori diversi.

Il linguaggio dei puffi


La parola coniata da Peyo “schtroumpf”, come anticipato, in italiano è stata tradotta con “puffo” e ha poi dato origine a un linguaggio particolare usato da queste piccole creature blu. La parola “puffo” viene utilizzata sia per indicare oggetti che per comporre aggettivi, come ad esempio “puffoso”, mentre il verbo che ne deriva, ossia “puffare”, viene utilizzato per indicare vari tipi di azioni. Nomi, aggettivi e verbi così costruiti assumono quindi un significato diverso a seconda del contesto e del tono usato quando vengono pronunciati. Questo particolare linguaggio è stato persino oggetto di studio: Umberto Eco, ad esempio, ha scritto un saggio sul tema dal titolo “Schtroumpf und Drang”, pubblicato per la prima volta nel 1979 sulla rivista “Alfabeta”.

I personaggi dei puffi


Come anticipato, i puffi sono tutti uguali ma i personaggi principali si distinguono dagli altri per alcune peculiarità che possono riguardare il loro aspetto, il loro mestiere, il loro carattere e le loro attitudini. Inoltre, i puffi sono tutti maschi, ci sono solo tre personaggi di sesso femminile. Ecco quali sono i protagonisti principali:

  • Grande Puffo: è il puffo più anziano e capo del villaggio, indossa pantaloni e berretto rosso e ha la barba bianca;
  • Nonno Puffo: appare una sola volta nella storia, è un anziano che va in giro per il mondo per poi tornare al villaggio dopo 500 anni per rigenerare la “pietra di lunga vita”, una pietra dai poteri speciali senza la quale tutti i puffi invecchierebbero e morirebbero;
  • Nonna Puffa: anche lei appare solo una volta nella storia, dopo essere stata prigioniera per secoli in un castello;
  • Puffetta: è stata creata da Gargamella per spiare i puffi e all’inizio aveva i capelli neri ed era di indole malvagia. In seguito, Grande Puffo l’ha trasformata in una puffa a tutti gli effetti, cambiando anche il colore dei suoi capelli che sono diventati biondi;
  • Baby puffo: è un piccolo puffo;
  • Puffo Quattrocchi: è un puffo intelligente ma pedante e presuntuoso. Tende sempre a criticare ogni cosa e conclude spesso i suoi discorsi con le frasi ormai famose “Che è meglio!” o “Che è peggio!”;
  • Puffo Inventore: ha una matita poggiata sull’orecchio che denota il suo mestiere, ossia costruire, progettare e inventare;
  • Puffo Meccanico e Puffetta Meccanica: sono robot di legno costruiti da Puffo Inventore e sono in grado di muoversi come veri puffi, ma non di parlare;
  • Puffo Brontolone: è sempre imbronciato e la sua espressione tipica è “Io odio…”, seguita ogni volta da qualcosa di diverso;
  • Puffo Forzuto: è il puffo più forte e muscoloso di tutti, ha un cuore trafitto da una freccia tatuato sul braccio;
  • Puffo Tontolone: ha sempre la testa tra le nuvole e si caccia sempre nei guai;
  • Puffo Vanitoso: come suggerisce il nome, è vanitoso e si guarda sempre allo specchio.
L’unico antagonista dei puffi è Gargamella: si tratta di un vecchio stregone alchimista dall’aspetto trasandato. Nel cartone animato è figlio di un potente mago di nome Baldassarre ma è sempre stato la pecora nera della famiglia; per questa ragione, vive da solo in un castello in rovina nella foresta. Nella storia Gargamella è sempre accompagnato dalla sua fedele gatta Birba, mentre in alcune puntate è affiancato anche da un giovane apprendista stregone di nome Lenticchia, che è pigro e dispettoso e, in realtà, non apprezza molto il suo maestro. Gargamella è ossessionato dai puffi e le prova davvero tutte per catturarli, anche se loro riescono sempre a sfuggirgli. Il suo scopo, oltre che mangiarli, è quello di utilizzarli per bollirli in un pentolone insieme al veleno di serpente per provare a creare la pietra filosofale in grado di trasformare i metalli in oro.

Negli anni sono stati prodotti moltissimi giocattoli e gadget dei puffi. Alcuni puoi trovarli anche in edicola, come ad esempio l’album di figurine! Chiedile al tuo edicolante e collezionale tutte!


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